Sotto il segno della leggerezza,
ovvero della scrittura, del web, e di molte altre coseUna conversazione telematica con Carmen Covito
Carmen Covito: Credo che la stessa cosa si possa fare anche in letteratura – voglio dire, in letteratura "cartacea" -. Sull'argomento "leggerezza" aveva già detto tutto Baldassar Castiglione all'inizio del Cinquecento: nel "Cortigiano" - che tra parentesi è ancora un perfetto manuale per giostrarsela bene nella nostra società dei simulacri - Castiglione spiegava che fare una cosa facendo finta che non ci costi niente è molto più difficile che esibire tutta la fatica che ci costa, ed è ovviamente molto più elegante. Per definire questa capacità di dissimulare tutto il lavoro che giace sotto l'apparente naturalezza di una danza leggiadra o di una scrittura brillante, lui aveva inventato un bel neologismo: "sprezzatura". E a me sembra che il Web sia il mezzo ideale per farci capire quanto sia necessario e utile applicare alle nostre fatiche un bel tocco di sprezzatura. Pagine apparentemente spensierate ma ricche di significati potrebbero proporsi, poi, per contagio, come un felice esempio per tutta la scrittura letteraria, che in Italia è spesso ancora molto "pesante" a causa di un equivoco di fondo: si pensa che "pesante" equivalga a "denso" e "interessante", mentre spesso equivale solo a "pretenzioso" e "noioso". Sei d'accordo? Sospetto di sì, visto che nel tuo sito insisti molto sulla necessità di trovare uno stile adeguato per ogni tipo di scrittura, compresa quella della posta elettronica. Pensi che le "scritture professionali" in Italia abbiano, in genere, bisogno di un editing forte?